Domenica 1 novembre 2010 a Faenza in occasione della mostra ornitologica la Commissione Tecnica I.E.I. ha organizzato un incontro-dibattito sulla mutazione ino. All’incontro hanno partecipato numerosi giudici I.E.I. ed allevatori di esotici. Per avere un confronto diretto e rendere più interessante la discussione sono stati posti su di un lungo tavolo una decina di gabbie con uccelli esotici mutati ino. Da quello che ricordo vi erano un diamante di gould ino, un diamante bavetta ino, un padda ino, due passeri del giappone ino uno a base nero bruno e l’altro a base rosso bruno ed infine dei diamate mandarino ino sia maschi che femmine, vi erano anche due soggetti non ino, un padda mascherato, mutazione alleica all’ino, ed una rarissimo maschio di gola tagliata albina dall’occhio rosso rubino ma geneticamete albina quindi non ino.
Dopo un acceso dibattito su come deve essere l’ino ottimale nel diamante di gould, nel diamante bavetta, nel padda, nel passero del Giappone, l’attenzione si è tutta spostata sul diamante mandarino ino, mutazione presente da molti anni negli allevamenti italiani ma mai standardizzata.
La mutazione ino è apparsa in Italia alla fine degli anni novanta, ma vuoi per l’esiguo numero di soggetti presenti nelle varie mostre, vuoi per il basso livello selettivo dei diamanti mandarino esposti, non è stata mai standardizzata.
Oggi grazie ad un limitato gruppetto di allevatori la mutazione è riuscita a sopravvivere e addirittura a raggiungere un discreto livello selettivo tanto che all’ultimo Campionato Iitaliano di ornitologia un grigio ino maschio è stato premiato con il primo premio nella categoria “altre mutazioni”.
I diamante mandarino ino presenti quel giorno al dibattito erano di Sergio Lucarini ed erano ottimi in quanto a colore taglia e forma, dimostrazione evidente che l’ino ha ormai raggiunto un livello tale che ha bisogno di uno standard che indichi agli allevatori la giusta selezione da seguire. I diamante mandarino grigio ino di Lucarini erano differenti perchè alcuni selezionati con il grigio, altri selezionati con il grigio mascherato, mutazione che satura molto di più la eu bruna. A mio parere i soggetti più belli era quelli selezionati con il grigio mascherato in quanto presentavano colori di guance e fianchi molto più caldi e scuri.
Davanti a questi risultati la domanda che tutti gli allevatori presenti si sono posti è stata univoca: Quale linea selettiva prediligere? la grigio o la grigio mascherato?
Questa diversità dei soggetti ino di Lucarini ha creato molti altri interrogativi, infatti se selezionando l’ino con due basi diverse, ma pur sempre grigio si sono ottenuti risultati così differenti, selezionando l’ino con il bruno o il bruno mascherato che risultati si otterrebbero?
In passato sono stati esposti dei bruno ino, io ricordo un bellissimo maschio di Enrico Finocchietti esposto a Macerata, ma per redarre uno standard bisognerebbe vedere dei soggetti veri e propri come nel caso dei grigio ino.
Si sono messi a disposizione in tal senso alcuni fra i più bravi allevatori di diamante mandarino nonché giudici I.E.I. che si sono divisi equamente i vari ino portati da Lucarini in mostra scambio con l’intento di contribuire alla selezione sia del grigio che del bruno ino.
L’intento finale di tutti i presenti e della commissione tecnica I.E.I. è stato infatti quello di rimandare la standardizzazione dell’ino a “Zebras” di quest’anno dove ci si augura di avere un consisteante numero di soggetti grigio ino esposti e forse si spera di vedere anche qualche bruno ino e con la bozza dello standard in mano fare le ultime correzioni.
Anche io trascinato dall’entusiasmo degli altri allevatori dopo alcuni tentativi andati a vuoto sono riuscito a procurarmi una coppia di ino proveniente dall’allevamento di Lucarini composta da maschio grigio mascherato portatore ino e di bruno x femmina grigio ino.
Da questa unica coppia quest’anno ho ottenuto prole così composta: due maschi grigio ino, un maschio grigio mascherato portatore di ino, tre femmine grigio ino e tre femmine bruno mascherato.
Quest’anno esporrò i miei soggetti grigio ino a “Zebras”, spero che anche gli altri allevatori italiani che li allevano facciano la stessa cosa in modo tale da poter intavolare una discussione costruttiva sulla giusta selezione di questa specie.
La commissione Tecnica I.E.I. ha finalmente redatto lo standard del diamante mandarino ino su base grigio e bruno. È possibile consultare online lo standard nell’area riservata del siti dell’I.Z.C.
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