Testo e foto di Stefano Giannetti
Tratto dal sito http://www.stefanogiannetti.it
Sta diventando ormai un appuntamento imperdibile, che non può mancare, ad inizio giugno, la passeggiata per gli allevamenti degli amici sulla costa adriatica. Quest’anno la data fissata è stata quella del sabato 9. Già da una decina di giorni Enea ha cominciato a contattare un po’ tutti i partecipanti per la “scampagnata” accordandosi sui tempi e gli itinerari da seguire. Buttata giù la tabella di marcia non ci restava che attendere il giorno stabilito. Noi del basso Lazio eravamo in 6: Nunzio, Gino, Carlo, Costantino, Pasquale ed io. Sveglia puntata alle 4 del mattino, che puntualmente non suona, meno male che Nunzio che dovevo passare a prendere di lì ad una ventina di minuti, mi ha fatto un squillo, non vedendomi arrivare. Arrivato a casa di Nunzio e dopo un bel cappuccino e cornetto, ci siamo avviati verso Aquino per incontraci con Gino, per restare in ottica “sveglia non suonata” anche lui ci stava aspettando dormendo. Meno male che avevamo considerato un buon margine di anticipo sull’orario di incontro con Enea a Civitanova, così dopo un caffè ci siamo avviati verso Cassino dove ci aspettavano Carlo e Pasquale, e poi direzione Sora per incontrarci con Costantino per avviarci verso l’Abruzzo e poi le Marche. Naturalmente in certe occasioni, i discorsi possono solo avere come oggetto l’ornitologia, la nostra passione comune, e naturalmente tutte pe esperienze appena trascorse dopo un’intensa stagione riproduttiva, le novità, le sorprese, le delusioni, i passati incontri, le trasferte alle esposizioni, i progetti per le prossime, insomma di certo non ci mancava di cosa parlare. Ci faceva compagnia una bell’alba in terra d’Abruzzo, tra le verdi montagne in piena vegetazione primaverile. Il meteo non era dei migliori, il cielo era velato, e forse quel venticello che ci ha accompagnato per tutta la giornata ha dato più sollievo che fastidio! Arrivati a Giulianova sulla costa adriatica, ci siamo concessi una sgranchita alle gambe ed abbiamo approfittato per l’ennesima colazione, eravamo nei tempi stabiliti, nonostante i piccoli imprevisti mattutini. Avviati sull’A14 abbiamo costeggiato Tortoreto, Alba Adriatica, San Benedetto del Tronto, Grottammare, Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio, fino ad arrivare al casello di Civitanova praticamente in orario, Enea era già lì, chiacchierando con Sergio e Renzo anche loro da poco arrivati. Dopo i saluti, di nuovo in macchina direzione casa di Enea a visitare il suo “regno”. Dopo il restyling, introduzione delle nuove batterie non sembrava più lo stesso visitato l’anno prima, era tutto completamente diverso ed era tutto completamente invidiabile, da come lo aveva razionalizzato a come, soprattutto era popolato, dove guardavi c’erano mandarini e passeri da invidia, mai vista tanta qualità in questa quantità.
Enea era elettrizzato, prendeva mandarini e passeri da una gabbia o da un’altra li metteva nelle gabbie da esposizione e parlava, parlava, parlava, mentre noi ascoltavamo, ammiravamo e accennavamo qualche commento, da parte mia mi bastava solo osservare qualcosa che per me è inarrivabile, tanta conoscenza, tanta esperienza tanta dedizione. Sergio e Renzo reggevano il dibattito, tra concentrazione o diluizioni di eumelanine, tra pigmenti di qua e saturazioni di là, nelle gabbie si sono alternati una miriade di soggetti: una bellissima femmina Guancia (come ha sottolineato Enea e tutti approvavamo, quest’anno a Zebra’s quella femmina avrà sicuramente un posto sul tavolo dei Best) ed un “carichissimo” maschio; le stupende Ino ed Ino Guancia; i bellissimi Becco Giallo, tra cui una bella Grigia Dorso Chiaro ed una rara Bruna Guancia Nera; dei Pastello Dorso Chiaro davvero incantevoli, sia come taglia e struttura che come colore; Mascherati con una intensità di colore di guancia e fianco difficile da vedere in giro; i Guancia Nera, ma soprattutto le Guancia Nera, bellissime; dei Bianchi di taglie incredibili; e poi i Dorso Chiaro, gli Isabella, ancora altri Ino, tra cui dei novelli ancora non involati combinati con il Guancia Nera, questo per quanto riguarda il Diamante Mandarino. Per i passeri del Giappone aveva altrettante chicche da mostrarci che anche qui era un continuo prendere da una gabbia o da un gabbione per farci vedere un’Ala Chiara o un Pastello, un Perla o un Nero Bruno. I passeri erano sistemati in maggioranza, in gabbioni situati sotto le batterie da riproduzione, altri invece facevano bella mostra all’entrata in altre gabbie sistemate a castello.
Alcune coppie erano ancora in riproduzione, gli ultimi scorci di una stagione riproduttiva davvero unica, 350 novelli ottenuti, a quel livello di selezione non sono una cosa comune. Purtroppo il tempo stringeva da lì ad un mezzoretta dovevamo trovarci da Giorgio, così rapidamente il buon Enea mi ha omaggiato della coppia di passeri che gli avevo chiesto (un Grigio Perla ed una Bruna Perla/Grigio). Con un po’ di amaro in bocca, per il poco tempo dedicato, abbiamo lasciato il locale, e ci siamo diretti, attraversando una trafficata Civitanova, verso il centro a casa di Giorgio. Arrivati oltre ai saluti di rito e le presentazioni, conoscevo solamente Gianni e Roberto, abbiamo chiesto, nonostante il ritardo, di farci fare una breve visita all’allevamento, come poter fare visita al buon Giorgio e non ammirare a bocca aperta i suoi locali.
La bella voliera nel cortile come lo scorso anno ci ha attratto da subito, per la grandezza e soprattutto per gli abitanti, Guttati, Fringuelli, tanti altri piccoli esotici, Mandarini Grigio e Bruno, i mandarini di Giorgio che non hanno bisogno di presentazioni; nel locale tutte le gabbie sistemate in batteria, con molti nidi ancora pieni, i miei occhi subito sono andati verso le coppie di Petto Nero sistemate vicino all’entrata, ma Giorgio ha subito richiamato la nostra attenzione verso una gabbia, con orgoglio e compiacimento ci ha mostrato una delle sue bellissime e rarissime Golatagliate albine già svezzate, dall’altra parte un’altra ancora con le balie, e da un’altra parte una appena nata.
Purtroppo in questa occasione avevamo ancor meno tempo rispetto alla visita da Enea, ed anche se a malincuore abbiamo lasciato i locali di Giorgio e ripreso il viaggio verso Giulianova da Luigi, dove altri amici allevatori ci aspettavano, giunti direttamente in mattinata. Arrivati in orario ci siamo aggregati alla già numerosa comitiva ospitata da Luigi, subito dopo i saluti, prima di accedere al locale allevamento, un’operazione ormai di rito se si vuol fare visita a Luigi……
Erano presenti gli amici Lavinio ed Ezio della Franciacorta che stavano fotografando i Gould Lutino, c’era Daniele, c’era Emilio, c’era Gianluca, che non conoscevo di persona, e c’erano altri amici che purtroppo non ho avuto il piacere di conoscere, eravamo 24 in tutto e quando si è così tanti ed il tempo è poco non si ha la possibilità di relazionarsi con tutti, soprattutto quando l’attenzione è rivolta alle gabbie ed alla miriade di novelli ospitati in quelle struttura uniche. Spero tanto per le prossime occasioni di avere il tempo di conoscere tutti personalmente.
Rispetto alla visita dello scorso anno il locale allevamento aveva un aspetto completamente diverso, gli spazi sono raddoppiati unendo il vecchio al nuovo ambiente, dove su ogni parete disponibile era sistemata una batteria, colma di novelli e balie, il tutto seguito e organizzato in maniera quasi maniacale, tutti gli accessori disposti uniformemente per razionalizzare al massimo la gestione della distribuzione dell’alimentazione. Nei nuovi gabbioni da 1 mc facevano bella mostra una miriade di Coloria, Peale, Fetonte, Quadricolore più unici che rari, Gould incredibili come colori che come taglie, Codarossa, Kittlitz di tutte le mutazioni, Pappagallo, Tanimbar, Astri di Sidney, Bichenow, e tanti, tanti passeri del Giappone. Fortunatamente non è la prima volta che faccio visita da Luigi, ma ogni volta non si può non restare affascinati da tutto quel batter d’ali, sentire poi chiacchierare di riproduzione, genetica, alimentazione, ti fa capire che tutto quello che si vede non è frutto del caso o di fortuna, ma il tutto è studiato nel particolare per ottenere il massimo dando il massimo, 1200 novelli ne sono una prova tangibile. Eppure parlando con Luigi non tutti ne sono convinti, beh cosa poter rispondere a certe persone ”…..quando la volpe non arriva all’uva…..”.
La visita continuava ed ho avuto il tempo per fare qualche scatto anche io ai Gould Lutino, purtroppo sono abituato troppo al mio box fotografico che trovo difficoltà a scattare con altri sistemi, ma dei soggetti così belli come non accettare qualche scatto.
Dopo un aperitivo offertoci da Luigi nell’ennesimo nuovo locale, ci siamo incolonnati alla volta del ristorante dove eravamo stati il passato giugno, quando venni da Luigi per il servizio fotografico. Arrivati presso quella bellissima location ci ha accolti il forte odore dei tigli in fiore, che sovrastavano il bel casolare che ospitava il ristorante. La nostra tavolata era all’aperto sotto dei gazebo, tra ulivi secolari e ciliegi carichi di frutti, che spezzavano un verde prato e facevano da cornice ad un bellissimo panorama collinare con il mar Adriatico all’orizzonte.
Avevo già potuto degustare le bontà tipiche teramane, e con altrettanto piacere ci è stato riproposto un menù della tradizione locale, a cominciare dall’antipasto di cui la portata più apprezzata perché unica sono state le mazzarelle, per passare poi al primo piatto, gli immancabili spaghetti alla chitarra alla teramana, naturalmente bissati, come secondo piatto un bel cosciotto d’agnello al forno contornato da patate ed insalata fresca, e per concludere il dolce, la pizza dolce alla teramana. Tutte le portate erano accompagnate dalla puntuale spiegazione di Luigi che da padrone di casa ci faceva da cicerone. Nel frattempo, nonostante la tavolata fosse lunga le chiacchiere non mancavano, e tra una portata ed un’altra l’oggetto del nostro parlare era sempre e solo quello l’ornitologia! Il meteo è stato per tutto il pranzo, come del resto lo è stato tutta la giornata, incerto, nuvoloni si affacciavano all’orizzonte, ma il gradevole venticello li spostava evitando così, il sempre imminente acquazzone.
Rientrati in allevamento, avevamo poco tempo da poter dedicare alla continuazione della visita l’orario che avevamo fissato per il rientro si avvicinava, anche non eravamo ancora appagati da tutto quello ammirato fino a quel momento. Ma le chicche però non erano finite, abbiamo ammirato il Quadricolore Verdemare, che è stato al centro della nostra attenzione, mentre Luigi e Sergio discutevano sugli effetti che la mutazione aveva sul piumaggio della Quadricolore.
Ma non era finita qui, la ciliegina sulla torta, la si stava aspettando dal mattino, molto di più gli amici allevatori di Gould, il bellissimo ed unico Gould Lutino Testa Rossa maschio. Tutti li ad ammirare e commentare e naturalmente fotografare.
Purtroppo il momento dei saluti era arrivato e tra una stretta di mano, una pacca sulla spalla ed un arrivederci al prossimo incontro, abbiamo lasciato gli amici ancora alle prese con le gabbie di Luigi e ci siamo avviati verso casa. E’ stata una giornata ricca di emozioni, di sorprese, di ammirazione, di euforia, giornate che poche volte si ha il piacere di condividere con amici che hanno la tua stessa passione. Il bello di queste giornate è aspettarle e programmarle per tanto tempo, il bello è viverle e poterle ricordare e raccontare a tutti quegli amici che non sono potuti essere presenti. Spero, attraverso queste mie poche parole, di aver potuto coinvolgere più persone possibili. Alla prossima occasione!!
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