Domenica 26 giugno presso l’allevamento Montini si è tenuto l’annuale incontro fra gli allevatori di esotici. Quest’anno il numero degli amici intervenuti è visibilmente aumentato, eravamo infatti una settantina di persone fra cui allevatori olandesi e greci, fra gli olandesi c’era il mitico Smolders da noi soprannominato “Mister mutazione”. Dei molti allevatori Italiani vorrei ringraziare gli amici della Lombardia che vengono sempre molto numerosi nonostante i tanti chilometri che ci separano.
Per quelli fortunati come me che abitano vicino l’appuntamento era alle 8,45 all’ingresso dell’autostrada di Civitanova Marche, ma tutti erano già lí alle 8,30 tanta era la voglia di ritrovarsi insieme, anche Simone Olgiati venuto dalla Lombardia è stato puntualissimo così siamo partiti in anticipo alla volta di Giulianova.
Arrivati da Luigi abbiamo subito fatto un giro panoramico dell’allevamento, Luigi era super impegnato e così io mi sono prestato come cicerone. Anche se ero stato da Lui poche settimane prima, per me è sempre un piacere rivedere i suoi splendidi uccellini e soprattutto i vari ambienti che caratterizzano il suo allevamento.
Siamo partiti visitando il nuovo e grande locale costruito l’anno scorso, qui, ormai le gabbie dei passeri da balia situate al centro della stanza erano tutte vuote, ma ai lati, le grosse voliere contenevano una moltitudine di giovani novelli, soprattutto esotici africani che per ovvie ragioni erano rimasti li per finire la muta, gabbioni pieni di gola tagliata albina, Cordon blu normali e pastello, Emblema picta, Astro guancia nera, Granatino violaceo e purpureo ecc. ecc.
Dopo esserci rifatti gli occhi e rotto un po’ il ghiaccio ci siamo diretti nel piccolo locale di allevamento adiacente al vecchio locale dove Luigi di solito accoppia le specie più rare, qui oltre ad altri estrildidi africani come gli Amaranto fiammante c’erano numerose Erytrura come Diamante quadricolore, Peale, Tricolore normali e pastello e Diamanti pappagallo di varie mutazioni fra cui diversi Lutino, c’rano anche dei bellissimi D. di Gould Lutino testa nera insieme a dei Dibosky, sorprendente le quantità per ogni specie, in alcuni casi c’erano gabbioni con 25-30 soggetti della stessa specie, poi Diamante Fetonte e altri Granatini e chi più ne ha più ne metta.
Usciti dal secondo locale abbiamo visitato la stanza di quarantena dove vi erano soggetti appena importati dall’Olanda fra cui 3 coppie di Lonchura maculata, e diverse gola tagliata opale, per molti le lonchure maculate sono state una sorpresa in quanto erano scomparse dagli aviari italiani da molti anni.
Prima di visitare il vecchio allevamento siamo entrati nella stanza di preparazione alle mostre dove c’erano tutte le gabbie vuote, ma questa stanza è stata utilizzata dai molti amici come locale di scambio e deposito trasportini, ho contato una ventina di trasportini fra cui anche il mio, c’erano dentro di tutto, Codaceto, Amarantino del Senegal, Amatine testa rossa, Padda, e persino una coppia di Negrito della Bolivia, insomma una sorta di mostra scambio di Reggio Emilia in miniatura.
Il vecchio locale di allevamento è, e rimane comunque il locale più bello e luminoso di tutto l’allevamento di Luigi, era semivuoto anche questo in quanto i riproduttori finito il loro compito erano stati trasferiti nelle grandi voliere all’aperto, nel locale erano rimasti solo, si fa per dire, i giovani esotici ancora in fase di muta e le specie più rare come gli Amaranto di Monteiro posizionati nelle grandi voliere ambientate.
Il giro panoramico poi è terminato con la visita alle grandi voliere all’aperto.
Con qualche minuto di ritardo si è poi iniziato l’incontro tecnico all’interno di un capannone industriale risistemato ad ok da Luigi. A presiedere e moderare la discussione oltre allo stesso Luigi, Francesco Faggiano e Alberto De Angelis (attuali membri della Commissione Tecnica IEI) Emilio De Flavis, Gianni Ficeti e Sergio Lucarini.
Visto il numeroso numero di allevatori di Gould intervenuti il primo argomento che è stato trattato è stato il fattore scurente del diamante di Gould, sarebbero dovuti intervenire due relatori molto esperti sull’argomento, ma per problemi personali hanno declinato il loro intervento. L’argomento è stato trattato ugualmente anche se in maniera più superficiale, a tal proposito posto alcuni appunti di Sergio Lucarini sull’argomento:
Ciao Salvatore, domenica vista la tua assenza e quella di Fabio, il tema “fattore di inscurimento” è stato toccato in maniera soft. Più che altro è stato sentito in proposito il parere di Luciano Marzemin.
Da quelle che sono le esperienze nel suo allevamento, questo fenomeno sembrerebbe più assimilabile a quello “pelle nera” che anni fa è andato di moda nel settore dei canarini, piuttosto che a quello presente negli Agapornis. Anche nel suo caso, accoppiando soggetti scuri (diciamo a singolo fattore?), si innesca nella prole una forte mortalità dei “pelle nera” troppo spinti (a doppio fattore?). Da quello che so, nei Pappagalli il fattore di inscurimento in omozigosi non si presenta con queste caratteristiche di letaltà o sub-letalità. Peccato che tu e Fabio non siete potuti intervenire, magari confrontando le vostre esperienze con quelle di Luciano e, ragionandoci a più teste a qualche conclusione più precisa saremmo potuti arrivare.
Prendendo spunto dai dettagliati resoconti delle pluriennali esperienze di Marzemin, si è parlato anche del fattore “avorio”. Chiarito a tal proposito che in questi anni la copresenza di una mutazione analoga ma dagli effetti più spinti e dalla trasmissione recessiva autosomica a causato non poca confusione in merito, la CTN sembrerebbe intenzionata a standardizzare (presto) al momento la sola forma sesso legata, utilizzando la denominazione “Avorio”. In passato si era infatti ventilata l’ipotesi di utilizzare “verdemare” (seagreen) per indicare questi soggetti. La consapevolezza di avere a che fare con due mutazioni distinte ha reso la opzione “avorio” quasi obbligatoria. Con Verdemare indicheremo di conseguenza quei Gould tendenti al blu nella zona dorsale con lipocromo residuo nella maschera e nel ventre, che trasmettono queste caratteristiche con un andamento recessivo autosomico. Da contatti tra Luciano e allevatori olandesi, emerge la forte probabilità che tale fattore risulti allelico al classico “blu”.
Sempre per quello che riguarda il Gould, Paolo Conocchia e di Luigi Montini hanno riferito delle loro esperienze che suggeriscono la possibilità che l’abbinamento del fattore “petto bianco” con quello “lutino” produca fenotipi particolarmente chiari, che si instauri cioè un rinforzo degli effetti delle due mutazioni in grado di eliminare quasi totalmente le melanine presenti nel piumaggio di un Gould.
Anche in questo caso Faggiano ha preso atto di questa realtà, vedremo quindi se a livello espositivo in merito ci saranno degli sviluppi con delle direttive mirate.
Vorrei solo aggiungere che i soggetti con fattore scurente del Sig. Marzemin sono molto belli, mantengono i colori di testa petto e collare dell’avorio a dispetto di un mantello completamente blu, molti allevatori hanno avuto negli anni la nascita di soggetti simili e per questo l’argomento risulta essere molto interessante e seguito anche sui vari social network. Posto alcune foto del Sig. Marzemin:
Dopo alcune divagazioni sull’effetto scurente in altre specie di estrildidi, ci siamo fermati per pranzare, a tal proposito volevo ringraziare Luigi Montini a nome di tutti gli intervenuti.
Il pranzo interamente offerto da Luigi è stato super e soprattutto l’atmosfera che si è respirata in questo momento di relax è stata molto familiare e magica. I protagonisti principali del pranzo sono stati una specialità del posto gli “arrosticini” abruzzesi.
Alcuni momenti di relax mangereccio:
Nel pomeriggio l’incontro tecnico è proseguito con un’altro tema a noi molto caro, “la mutazione Feo e Topazio nel codalunga” con divagazioni in altre specie di estrildidi. Anche qui posto degli appunti del buon Sergio che ricorda tutto molto meglio di me.
La mattina si è discusso di Gould, del Codalunga si è parlato dopo il break, cioè dopo la bruschetta, gli arrosticini, il cocomero, la birra e/o il vino (rosso o bianco). Devo dire che, rispetto alle ore precedenti, l’attenzione, almeno dal punto di vista del numero degli interessati è un pochino calata, comunque Emilio ha esposto al drappello dei presenti, da par suo, tutte le tematiche che in questo sito abbiamo abbondantemente dibattuto: per prima cosa ha riassunto le vicende legate alla questione del colore del becco, poi ha affrontato la variabilità della forma topazio, la possibile rarefazione o addirittura estinzione dei veri Pheo, etc. etc.
Non è che sono emerse novità rispetto a quanto conosciamo. Sul colore del becco, Emilio auspica che qualsiasi Codalunga abbia un becco di un colore che esuli da una tinta non nettamente gialla venga considerato a tutti gli effetti facente parte della sottospecie Hecki. E’ secondo me una bella forzatura ma, se non ho frainteso, Francesco Faggiano mi è parso in sintonia con tale opzione, quindi….
A margine Emilio ha ribadito il fatto che il raddoppio delle cat. a concorso a livello OMJ per il Diamante codalunga è stato l’errore che ha poi portato alle problematiche dei becchi arancio che tutti conosciamo. Il suo proposito, allo scadere dei cinque anni previsti, è di fare una richiesta ai responsabili OMJ, al fine di abrogare tale delibera. L’idea è di ritornare, per le mostre internazionali, mondiale compreso, ad una sola cat. (omnicomprensiva) per i Codalunga a becco giallo.
Meno disponibile mi è sembrato il Presidente della CTN a proposito di grosse rivoluzioni a livello delle varietà Topazio e Pheo.
Quanto dibattuto in questa nostra lunga discussione Emilio lo ha ben sintetizzato. Oramai la realtà genetica di queste forme cromatiche è ben chiara, il problema è soprattutto nella quasi sovrapponibilità delle colorazioni dei veri Pheo (colorati da sola feomelanina) con i Bruno Topazio, che invece sono colorati da feomelanina + un residuo, più o meno consistente, di eumelanina bruna.
Come detto però, in attesa di improbabili evoluzioni, tutto resta come è attualmente sia a livello di standard che di categorie a concorso.
Di seguito alcune foto di Bruno Topazio presentate in mostra come soggetti Feomelanico:
A propositodi categorie a concorso, Gianni Ficeti ha ricordato che per i Diamanti codalunga, l’unica combinazione ammessa è quella tra il Bruno e L’Ino, se le cose stanno veramente così (bisognerebbe andare a verificare quanto riportato negli standard), i soggetti proposti in foto da Francesco e da Daniele, mi riferisco ai vari combinati con il fattore grigio, non potrebbero trovare spazi espositivi, questo almeno nelle mostre italiane, perchè in quelle OMJ le combinazioni sono tutte presentabili. Secondo me, una volta verificato che le cose sono messe così, dovremmo attivarci presso la CTN a che tale norma venga abolita. Per come la vedo io, sarebbe bene che non fosse mai negata la possibilità di mettere in mostra il frutto del nostro impegno, sia esso rappresenteto da una nuova mutazione che da una inedita combinazione.
Di seguito alcune foto di soggetti combinati Grigio Topazio, attualmente non esperibili nelle mostre italiane:
Nei giorni successivi gli incontri con gli allevatori stranieri sono proseguiti nei vari allevamenti della zona e spesso dalle nostre discussioni sono riemerse le problematiche affrontate nell’incontro tecnico del 26, dimostrazione che questi incontri tecnici rappresentano un arricchimento molto importante per tutti.
Concludo ringraziando di nuovo Luigi per la splendida giornata che ci ha fatto vivere.
Grazie Luigi sei un MITO!
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